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Concepita nel 2015 durante il periodo di implosione delle radio libere da un gruppo di amici, in parte ex tossicodipendenti e per lo più provenienti politicamente dall’area di Autonomia e dall’area libertaria, la radio iniziò a trasmettere “free” sulla frequenza fm 100.6 MHz, utilizzando un trasmettitore militare in precedenza usato su di un carro armato statunitense, reperto della seconda guerra mondiale
La sede della radio è uno scantinato umido in Via Sebastiano Serlio 64, nell’hinterland bolognese.
La piccola emittente radiofonica dell’ “ala creativa” del movimento, vuole farsi portavoce di una veduta in grande stile per ciò che concerne avere una sana e buona tossicodipendenza. L’intelligence di Beby Redio è composta da tre volti, fino al momento ancora anonimi, i cui nomi sono Ode, Antonio e soprattutto il compagno Patrizio, portavoce “free” dell’emittente nonché ex disc jockey degli anni ’90. Proprio la carriera da dj fallito, porta Patrizio ad avvicinarsi alle sostanze, e dopo aver suonato anni di scarichissimi dj set house, minimal, hot latino, techno tribe nelle varie comunità di recupero, egli decide di dedicarsi completamente alla sua dipendenza da eroina e di lui non si hanno più tracce, sino appunto alla nascita di Beby Redio grazie all’aiuto dei suoi compari.

Dj Patrizio, Una stupefacente storia italiana (Copertina a cura di Elisabetta Palisi)

Il libro ufficiale di Dj Patrizio e la storia di Beby Radio.

 

Disponibile qui su Amazon in formato tascabile e Kindle, o gratuitamente in pdf su Archive per i compagni delle autoriduzioni.

 

Era il lontano 2014 quando la prima gloriosa puntata di Beby Radio fece capolino sulle piattaforme cibernetiche italiane.
 
Progenitore dei podcast nel Belpaese, Beby Radio ha coraggiosamente continuato le sue trasmissioni fino all’ultima, ventiduesima puntata, andata in onda il 16 dicembre 2015. Da lì, il silenzio, a parte una serie di preziose registrazioni canore clandestine di Dj Patrizio insieme ad i fantomatici Venice (Pazzo Amore ’69).
 
Chi se ne ricorda ancora del tossicodipendente disc jockey Patrizio e dei suoi immancabili compagni di militanza Ode e Antonio? Delle interviste esclusive con Stefano Infostrada, con Joe Repetto, delle pubblicità progresso per un uso responsabile delle sostanze, delle playlist gentilmente offerte da Spettro Rec, delle rubriche d’amore, di resistenza, delle dirette dai campi rom e dalle manifestazioni che hanno scosso Bologna e il paese intero in quegli anni?
 
Nessuno, probabilmente.
 
E lì fu il silenzio. C’è chi parla di un ricovero coatto in OPG, di un DASPO dalla città di Bologna, di OD, d’emigrazione, di Leggi Bavaglio e chi addirituttura della morte del suo conduttore. Sarà… tutto vero o per niente. Sarà che Patrizio è tornato…
Dal futuro-presente un collettivo di Anonimi Scrittori (tutti in odor di militanza e lotta, s’intenda), ha incontrato Patrizio, riesumandolo dal suo splendido isolamento, e ne ha scritto le memorie, ora pubblicate nella piattaforma amica per eccellenza dell’anarco sindacalismo di stampo anticapitalista: Amazon Self Publishing.
382 pagine che ne ripercorrono le vicende umane, politiche, esistenziali e appassionate, dagli anni ’60 ad oggi, passando per i mitici anni di piombo, i ruspanti anni ’80, i 90ies d’MTV, il G8 di Genova, e molto, molto altro…
 
382 pagine di parole e testimonianze inaccettabili e assai discutibili, ma cionondimeno vere, sincere, spiazzanti.
 
Un libro che farà sicuramente discutere e pensare e che ci aiuta a comprendere meglio la nostra storia, l’Italia, il rapporto con le sostanze, le ideologie e noi stessi.
Un’opera coraggiosa e miserabile allo stesso tempo. Esecrabile. Scandalosa. Un oltraggio.
 
Beby Radio insomma.
 
Un immenso grazie a tutti i compagni di strada e di trasmissioni pirata. In particolare, a Liz Van Der Nüll per l’artwork.