アロキン, “1985

 

SR203, 2018

Format: mp3

Location: Italy

Tracks: 3

Genres: Digital Punk Hardcore

Midi punk hardcore wannabe.

Review by Drei:

 

Ogni uomo nasconde in sé varie personalità alle quali può in misura maggiore o minore dare visibilità. Gli artisti in particolare sono coloro ai quali più di tutti è concessa questa schizofrenia socialmente accettata. 

Dopo l’amore rivoluzionario per l’Asia è la tristezza per la sua fine, ecco quindi Boari arrivare al nichilismo, espresso ovviamente con il punk nel suo spirito primordiale, quello del no future. E lasciate tirare a questo recensore un sospiro di sollievo, perché un nichilista sarà sempre meglio dell’orrido alt-righter che Boari sarebbe potuto diventare nella bad timeline. 
Certo questo fa stare bene me e i miei colleghi al Buscadero (specie Giorgio e la Vale) ma l’artista sta di merda, e questa corta, concisa, frenetica bestemmia contro il mondo ne è la prova. 
Solo tre tracce ma di una violenza inaudita. Straniante poi (per chi conosce Boari) il fatto che sia un punk/crust tutto sommato abbastanza classico, cosa strana considerando che storicamente la foga compositiva lo aveva sempre spinto a suoni molto meno ortodossi e più confusi: sicuramente punk nello spirito, ma che difficilmente avrebbero potuto infottare i regaz all’Atlantide. 
Invece i preziosi consigli di Fabio Iaci lo hanno reso capace di giocare coi generi e creare un sound che non sfigurerebbe in un disco hc italiano degli anni 80, con la differenza che qui si capisce vagamente quali parole vengono dette. 
È inutile concentrarsi sulle singole tracce, il disco è un concept album sulla rabbia e lo schifo, per sé stesso e il mondo, che lo ha colto una volta che tutte le sicurezze ideologiche sono crollate. 
Lardass è puro self loathing, a differenza dell’omonimo brano degli Achievements, in cui almeno lo spettro della vendetta mitigava lo schiacciante senso di inadeguatezza (“you call me lardass, but now it’s time for my revenge” dicevano quei versi immortali) mentre i restanti due urlano di una irriducibile alterità rispetto alle norme sociali e una chiusura in sé quasi delirante (“none of you is real,
projections of my mind”).
Il lato artistico è encomiabile, ma al Buscadero siamo tutti preoccupati (specie Giorgio e la Vale): come starà Boari, quale sarà il suo futuro, entrerà anche lui nel terribile club dei 27?
 
Data la natura punk di questo album, non mi è possibile dare un voto alto o addirittura sufficiente, in quanto sarebbe percepito dal Boari come un tentativo di portare la sua ribellione nei ranghi della Musica e della Critica, e per un punk non c’è insulto peggiore. Chiuderò quindi questa recensione con l’unica frase che renderà Boari fiero del suo antagonismo: questa non è musica, è rumore.
 
VOTO: 1
DROGA CONSIGLIATA: Moretti calda 
PEZZI PREFERITI: fan tutti cagare
アロキン artist image

Traded childhood memories for corporate warmth. Nostalgic about discontinued produce, consumerist wanna be from 3rd tier economy.

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